DON EDOARDO SILIO

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domingo, 14 de agosto de 2011

UN'UMILTÀ CHE COMMUOVE


Il Vangelo di questa domenica ci sembra altamente provocativo: noi chiediamo come mai  fosse possibile che Gesucristo abbia riagito  -apparentemente- in maniera così insensibile alle supliche di una madre che li pregava per le neccesità della sua figlia. Addirittura, per due volte non esaudisce le sue preghiere: una volta sembra che la ignora e poi pare che la umiliase con dei commenti razziali.

Dal cuore misericordioso di Gesù ci sembra impossibile d' accettare che ignorase o umiliase a chiunque si accoste a Lui. Sopratutto dopo che Lui assicurò: "Chiunque venga da Me, Io non lo riffiuterò".

Allora, capita che il Signore permesse a questa donna d'accostarsi a Lui ma in un cosidetto "progresso di purifficazione personale", dove non reste nascosta la verità, giacchè lei voleva avvicinarsi a Gesù per manipolare il suo potere come se Egli fosse uno dei magi di quella terra pagana.  L'umiltà della sua confessione e della sua condizione ammirò a Gesù e finalmente ottene quello che tanto desiderava. Gesù non si permette di essere manipolato, ma si permette di commuoversi mediante un gesto sincero d'umiltà.

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